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 GABRIELLA EMANUELA MARIA POLA MAESTRI Curriculum
Nata a Torino, dove ha conseguito la laurea in Giurisprudenza, vive e Milano dal 1979. Esercita la professione in campo legale finanziario. Nel 1999 ha pubblicato il libro di antropologia "Dottore dica 33"
 

 

 CONSULENZA FINANZIARIA

STUDIO INTERNAZIONALE

Iscritta all'Albo Unico Nazionale dei Promotori Finanziari. Delibera Consob n° 5844 del 18/12/91

 

English  FERTILITY: MALE OR FEMALE?
 
 


Dottore dica 33 Copertina di Stefania Cavatorta Le opere
Libri       "Dottore dica 33"

Poesie   "Figli"
            "
Un amore cosi'"
            "Il sorriso dell'amore"


Acquerelli  "Casale"
 
Ritratti      "Il David"
 
Riproduzioni d'autore

 



NEWS DI GABRIELLA POLA


Da oggi sono disponibili le news aggiornate periodicamente.

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12/06/2017
IL CORPO UMANO E LE RISORSE NATURALI - DATI STATISTICI
Esistono delle zone nelle quali la vita si svolge in modo naturale: in alta montagna, vicino al mare, in campagna. Vivendo in zone non inquinate il bambino ha la possibilità di essere più forte e vivere più a lungo. In quelle zone l'uomo può vivere come cinquant'anni fa si viveva, quasi ovunque. Quando l'ambiente era meno inquinato, i bambini venivano lasciati a contatto con l'ambiente e s'immunizzavano da molte malattie per contatto naturale. Ad es. la tubercolosi: bevendo il latte bollito, ma non sterilizzato o giocando sul terreno, i bambini venivano a contatto con quantità minime di bacilli attenuati della tubercolosi o di altre malattie e si vaccinavano naturalmente, contro una grave malattia che non avrebbero più potuto contrarre. La stessa immunità, si acquisiva analogamente per altre serie malattie. E' altresì dimostrato dai dati che i bambini che vivono in ambienti poco inquinati si ammalano meno, anche di malattie infettive tra le più comuni. Quindi sono più forti ed hanno un maggior numero di anticorpi che non vengono compromessi. Molti tra i nostri genitori avevano avuto come malattie solo il morbillo ed anche il morbillo, contratto da un bambino forte, in un ambiente sano, statisticamente ha molte minori possibilità di portare complicazioni. Oggi i bambini che vivono in città devono essere protetti dal contatto con un ambiente eccessivamente inquinato, quindi pericoloso. In tal modo però hanno minori possibilità di venire a contatto con germi attenuati e produrre anticorpi generici o specifici. Deve esservi quindi l'informazione corretta sul fatto che chi sceglie di vivere o abiti in una metropoli molto affollata o viaggi molto, dovrà valutare in quali casi sottoporsi alle più importanti vaccinazioni; sapendo che potrà ugualmente rischiare, poiché la copertura dei vaccini è limitata nella percentuale e nel tempo, inoltre non per tutte le malattie vi sono vaccinazioni e molti bacilli si rinforzano, dando origine a diverse sottospecie. Chi invece potrà scegliere o vorrà scegliere di vivere in luoghi più naturali, dovrebbe avere la corretta conoscenza a riguardo ossia essere informato sulle differenze, relative alle maggiori difese, che favoriscono la produzione di anticorpi, quindi ai minori rischi di ammalarsi. Ovvero essere a conoscenza dei vantaggi di tale scelta. In base ai dati statistici, in tali casi, non necessariamente si dovrà ricorrere a tutte le vaccinazioni, previste in generale. E nel caso di alcune rare malattie già oggi deve vaccinarsi solo chi decida di viaggiare, in paesi a rischio. Si deve però tener conto del fatto che non solo l'uomo si ammala, ma anche il terreno; perché se la terra si rigenera e si rinnova, con la luce, l'ossigeno (che hanno poteri anche disinfettanti), grazie alla pioggia ed alle sostanze intrinseche che la compongono ed anche con il lavoro agricolo, svolto dall'uomo, tuttavia la capacità di rigenerarsi sarà inversamente proporzionale alla carica di germi e di batteri che invaderanno quello stesso terreno. Poiché l'inquinamento è prodotto dall'uomo, se non si prevede con la prevenzione di distribuire la popolazione sul territorio, seguendo criteri proporzionali, si rischia di arrivare al problema che molti territori saranno talmente inquinati, al punto che non riusciranno a rigenerarsi. Su quei terreni l'uomo non potrà più vivere, perché un terreno in tali condizioni ovviamente non sarà più coltivabile, ma neppure abitabile. Per fare un es. scolastico: è sufficiente conoscere i concetti scientifici e numerici basilari, per capire che se un metro quadrato di terreno può sopravvivere ad un inquinamento di un numero x di batteri e rigenerarsi, quando però l'inquinamento diventerà: un numero x di batteri, moltiplicato per 10, poi per 100 e 1000, i fattori inquinanti avranno il sopravvento.


04/05/2017
La Religione, la scienza, la filosofia, l'antropologia
hanno insegnato molti dogmi, applicato teoremi, indotto a ragionare con saggezza, svelato l'indole ed i comportamenti umani. Il sentimento religioso però è l'unica valenza innata nell'uomo da sempre che può portarlo ad attraversare la vita, senza abdicare alla fede. Avere il dono di provare un sentimento vero è raro, ma è quanto si dovrebbe trasmettere ai giovani, per salvarli dall'aridità di un mondo in declino, dove la stessa si manifesta in modo proporzionale all'avanzare del progresso. L'intelligenza non basta, la non conoscenza del sentimento religioso è molto più pericolosa della non conoscenza in genere. La mancanza della religione porta l'uomo a porsi al centro dell'universo o del piccolo universo che lo circonda e pensare che è libero di fare ciò che vuole, purché non violi la legge, dica la verità, può fare tutto quanto gli piace, poiché in questo modo è giustificato dalla collettività. Così agendo però non si confronta con gli altri esseri umani che dovrebbero rappresentare il suo alter ego, dovrebbero rappresentare Dio stesso, per chi è religioso e quanto meno dovrebbero rappresentare lui stesso, la sua coscienza. L'amore tra un uomo e una donna dovrebbe essere una scelta primordiale anche fatta in giovane età, dovrebbe essere per sempre perché va fatta in nome di Dio ed è inscindibile. La vita della coppia dovrebbe vivere in Dio, anche quando il percorso è difficile, insidioso, doloroso, dovrebbe procedere per la coppia stessa, completandola e per i suoi figli; tutti in accordo supportandosi, consolandosi, quando eventi tristi incombono ed essendo felici insieme, quando la vita porta gioie e speranze. La coppia e la famiglia religiosa sono le fondamenta della vita, non solo della società e la scelta della coppia deve essere difesa, con lo stesso amore che si è investito nella scelta stessa. Quando ci si sceglie in nome dell'amore dovrebbe essere sempre una scelta fatta in nome di Dio che si è convinti di rinnovare davanti a Dio per sempre, promettendo di amarsi in qualsiasi circostanza di vita, non si può cambiare tale scelta, anche perché sarebbe come rinnegare se stessi e la volontà di Dio. I giovani dovrebbero anteporre i sentimenti e scegliere solo l'amore vero e non rinnegarlo mai. La persona scelta, i figli avuti, sono esseri umani, creature di Dio, nostri alter ego. Come non potremmo mai rinnegare noi stessi, in nessun frangente difficile, insidioso, doloroso, anche permanente, ugualmente non potremo abbandonare le persone unite a noi con un sentimento che riconosciamo come vero, puro, reciproco, già sacro in se stesso e consacrato davanti a Dio. Occorre educare i giovani che dovrebbero già sentire spontaneamente come possibili solo scelte d'amore, evitando di attuare e se possibile di subire comportamenti superficiali che si rivelano sempre nefasti, per la coppia ed indirettamente anche per le famiglie, a causa del dolore che si potrà riversare su tutti i componenti. Si legge di casi estremi, tragici, di conseguenze anche con episodi di violenza, in alcune situazioni, di altre magari non rese note che rappresentano però storie gravi di dolori, anche psicologici che rovinano la vita delle persone interessate, con sofferenze della coppia e delle famiglie. Solo la prevenzione può evitare il verificarsi di tali casi, gli insegnamenti ai figli del sentimento religioso, su come evitare le scelte non ponderate, perché diversamente le conseguenze prima o poi si manifesteranno, quando forse sarà troppo tardi; tenendo presente che se si è uniti nella fede si deve fare di tutto per riportare lo stato delle cose alle origini, preservando la famiglia. Importante è sia sempre presente lo spirto di abnegazione che deve unire la coppia e la famiglia, quando gli eventi negativi provengano dall'esterno. Solo la comprensione, il bene, la "caritas" (amore) dei latini, possono evitare si verifichino casi estremi, con eventi dolorosi o peggio tragici che a volte rischiano di segnare le persone per sempre e non potranno essere riparati, nemmeno dalla giustizia più oculata; perché vanno evitati a priori, prevenuti. Anche perché capire le persone, immedesimarsi nelle situazioni stesse, richiede amore ed abnegazione: è un percorso per il quale occorre dedicare una vita. Questo insegna l'esperienza degli antenati e chi si dedica alla ricerca crede nell'empirismo, anche al valore del fatto che chi ha imparato a conoscere le persone nel tempo, può meglio valutarle. E' difficilissimo comprendere, ancor più giudicare le persone relativamente a tali tematiche, anche per un organo preposto, pur preparato ed imparziale; non sempre può riuscire semplice appurare le ragioni e dirimere le controversie a posteriori. Impossibile è poi ricompensare il vuoto creato dall'epilogo infausto di vicende che riguardano la sfera personale. Dunque è doveroso, non solo da parte degli educatori, delle associazioni, in primo luogo da parte dei genitori, rendere consapevoli le coppie quando si formano: sono moltissime e questo fa riflettere ed impone il meditare sul fatto che anche se il contesto sociale è sfavorevole, non potranno sciogliersi se si sono formate nell'amore. Per essere vere, per provare amore vero, quanto vivono deve corrispondere ad un sentire superiore. Solo il sentimento religioso insegna a porsi un obiettivo di amore universale, ad amare: " il prossimo tuo come te stesso" e solo chi nel corso della vita ama il coniuge, i figli, i familiari ed il suo prossimo come se stesso, può essere consapevole di aver creato una famiglia, di aver cercato di migliorare sempre, anche nelle difficoltà, riconoscendo il dono della vita e potrà arrivare a credere di aver vissuto non invano.


15/04/2017
Le Granduchesse Imperiali Romanoff e lo Zarevic Aleksej
Le Granduchesse Imperiali Romanoff: Olga Nikolaevna Romanova, Marija Nikolaevna Romanova, Tatijana Nikolaevna Romanova ed Anastasia Nikolaevna Romanova, come il fratello, lo Zarevic Aleksej Nikolaevič sono ritratti in molte fotografie da bambini e da adulti. Tra di loro vi era una notevole somiglianza, i loro visi caratterizzati da lineamenti particolari, simili ed espressioni molto comuni tra gli stessi, pure ben riconoscibili da chi li ha frequentati da giovani e da adulti; le ragazze erano alte di statura e con fisici snelli e lunghi capelli folti; tutti erano molto portati per l'attività fisica anche sportiva e le loro figure erano distinte per atteggiamenti e portamento. Come si è scritto i figli dello Zar Nicola II e della Zarina Aleksandra Fedorovna Romanova oltre alle doti intellettuali, avevano dei caratteri particolari, d'indole buona, discreti e con un' innata propensione a sentimenti e giudizi equi. La Nonna e la Zie della scrivente scelsero i successori dell'Impero in base a questi criteri, come si è già scritto. Il Regno dei Romanov fu sospeso in seguito alle vicende storiche ed al fatto che lo spirito orgoglioso e fiero degli Imperatori non si piegò a ricatti o compromessi, dunque preferirono interrompere il Regno, pur con la viva speranza di poter un giorno riprendere a regnare. E' certo il fatto che Nicola II Zar di Russia rifiutò di abdicare, come riportato nei libri. La rivoluzione proseguì dando luogo al noto regime. I Romanoff viaggiavano molto spostandosi anche in Europa e lasciarono la Russia per diverse volte, si scrissero diverse versioni riguardati l'eccidio riferito ed ai dubbi relativi alla vicenda. Le fotografie ed i ritratti degli avi, tutt'ora esistenti possono provare le corrispondenze delle caratteristiche fisiche dei Romanoff che sopravvissero, unitamente alle testimonianze dei discendenti, per quanto riguarda i caratteri e l'indole umana dei grandi Sovrani. Tra il padre della scrivente ingegner Oreste Pola, la di lui Madre, figlia dello Zar ed il nonno stesso Nicola II, vi è un'evidente somiglianza: sia per i lineamenti del viso, le espressioni, i capelli biondi sia per la figura fisica, come provato da numerose fotografie e ritratti. I discendenti mantengono le stesse scelte e direttive, poiché finchè esisteranno dei Romanoff, uguali nei modi di essere e di sentire ai componenti della Famiglia dello Zar, dovrebbero e sarà fondamentale che possano essere a loro volta Imperatori, in quanto è un loro diritto, dovere e per il bene della Russia.


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